Wonka (2023) USA di Paul King
Il giovane Willy Wonka è un inventore con grandi sogni: vuole diventare il più grande produttore di cioccolato del mondo. Sulla sua strada, incontra delle creature chiamate Umpa Lumpa, che lo aiutano a realizzare i suoi grandi piani.
Avventura e commedia si mischiano discretamente in questa pellicola che si presenta adatta in modo principale per un pubblico di ragazzi. Ed è proprio su di loro che si concentra il lavoro del regista Paul King che, guidato dal forte desiderio della Warner Bros, costruisce una storia relativamente nuova che si incentra sui temi dell’amicizia, della fratellanza, della genitorialità e dell’aiuto verso i più deboli. Tutto bellissimo per un target di over 6 e under 16, forse meno attrattivo per persone mature, a meno che non siano essi stessi genitori: in quel caso il loro ruolo li fa rientrare prepotentemente in gioco a livello di coinvolgimento emotivo nella trama.
Primo tassello fondamentale perché tutto questo funzioni è un cast stellare, in cui emergono Timothée Chalamet, Olivia Colman e un redivivo Hugh Grant. Brava anche Sally Hawkins e i cattivi cioccolatieri. Tra le prime tre star citate, è la Colman quella forse più coinvolgente, la sua forza bruta è impressionante.
Secondo, importantissimo tassello sono degli effetti speciali di primo livello, che grazie ad una colorazione favolosa e di tipo “dolciario” permettono di sentirsi affascinati tutti quanti da questo prodotto.
Molti si sono chiesti da dove venisse il Wonka di Gene Wilder in Willy Wonka e la fabbrica di cioccolato (1971), e come fossero nati nel suo personaggio certi meccanismi mentali che tutti o quasi abbiamo amato. Ebbene, grazie alla Warner la risposta è arrivata, e anche se non si tratta di una risposta dirompente come forse avremmo sperato – forse in questo la scelta del musical non si è rivelata del tutto azzeccata – sicuramente è una risposta chiara, diretta, esplicativa, e adatta ad un pubblico che non conosce Wonka, e che si appassionerà a scoprirne le origini e gli sviluppi.