Viaggio in paradiso (2012) USA di Adrian Grunberg
Mel Gibson è un rapinatore catturato appena al di là della frontiera messicana. Portato in un carcere spaventoso, una specie di girone dantesco dove accade di tutto, fa amicizia con un ragazzino. Scopre che lui è tenuto in carcere insieme alla madre solo per fare da donatore di organi per un boss del narcotraffico, formalmente in prigione, ma in realtà padrone assoluto di questa città del male. Tra sparatorie violentissime e un’abbondanza di slow motion, Gibson fa fuori tutto quello che si può far fuori.
Il film è un pulp frenetico e disturbante. L’inizio è promettente e adrenalinico ma prestissimo Grunberg perde il filo della logica, accumulando solo violenza senza senso e scene tanto per girare.