Ventiquattro anni dopo. Viva Federico!

di Gianfranco Angelucci

Ventiquattro anni fa il 31 ottobre, a mezzogiorno in punto, si spegneva Federico Fellini al Policlinico Umberto I di Roma, accompagnato dal suono delle campane. E i giornali portavano grandi titoli sull’avvenimento del giorno precedente: LE NOZZE D’ORO DI FEDERICO E GIULIETTA. Il 30 ottobre, in occasione della loro ricorrenza, Giulietta era andata a recitare il rosario a fianco del marito, che giaceva fuori coscienza nella camera asettica dell’ospedale, ed era sembrato a tutti che Federico avesse resistito misteriosamente fino a quel traguardo.
Cinquanta anni prima, il 30 ottobre del 1943, in piena guerra, i due ragazzi, uno di ventitré l’altra di ventidue anni, si erano sposati a casa della zia Giulia Sarti, con una cerimonia religiosa officiata da Mons. Cornaggia de’ Medici, Prelato della Basilica di Santa Maria Maggiore e vicino di pianerottolo della ricca zia nel fabbricato di via Lutezia ai Parioli. La giovane coppia avrebbe abitato, almeno nei primi tempi, a casa della zia Giulia, a cui Giulietta, che ne rinnovava il nome, era stata affidata ancora piccolissima, a quattro anni, dai genitori di San Giorgio di Piano (Bologna) perché potesse avere una vita migliore, condizioni economiche, educazione, istruzione, occasioni impensabili nel minuscolo paesino emiliano.
Così in quel Castello dei Destini Incrociati che è la vita i due destini si uniscono: Federico che aveva lasciato Rimini per correre incontro alla sua avventura nella Capitale, e Giulietta che viveva a Roma da quando era una bambinetta, si incontrano per lavoro alla EIAR (la RAI del tempo) si innamorano e si uniscono in matrimonio. Federico disegna di sua mano l’invito delle nozze, e sullo stesso cartoncino aggiungerà mezzo secolo dopo un 50 tondo, che però non fa a tempo a festeggiare in piena regola.
Tuttavia chiamato a Hollywood per l’assegnazione del Quinto Premio Oscar, L’Honorary Award alla carriera, di fronte a un pubblico televisivo di un miliardo e ottocento milioni di spettatori in diretta, dedicherà alla sua attrice e a sua moglie quel leggendario riconoscimento, consacrando implicitamente a lei tutta la sua carriera…
Il pubblico del Chandler Pavillon si alza all’istante in piedi per tributare il suo appassionato omaggio all’artista Giulietta seduta nelle prime fila si sta sciogliendo in lacrime, con Federico che dal palcoscenico, commosso e divertito, la esorta: …”and now stop crying…” e adesso smetti di piangere per favore.
Neppure sei mesi dopo Fellini sarebbe scomparso per sempre lasciandoci un patrimonio artistico inestimabile.
In Spagna, a Madrid, c’è una mostra a celebrarlo, aperta già il 10 ottobre al prestigioso Circulo de Bellas Artes, dal titolo FELLINI SUEÑO Y DISEÑO. 1000 visitatori soltanto nel primo weekend e un bellissimo catalogo pieno di storie, di fotografie e di disegni anche inediti.
A Sant’Arcangelo di Romagna, domenica 29 ottobre, nella sede dell’Associazione LIBRA di Miresa Turci, abbiamo ricordato Federico soffermandoci su un tema cardine e generoso di spunti: La Festa nei Film di Fellini-La perdita dell’illusione Un tragitto emozionante per comprendere da vicino e attraverso una serie di sottotesti, la poetica del Maestro riminese.
Un pubblico foltissimo ha riempito la sala fino a sera tardi, assistendo ad alcune sequenze indimenticabili del regista e ‘guardandole’ da una diversa angolazione, in una nuova prospettiva. Anche alla luce di avvenimenti e ‘segreti’ poco conosciuti.
La riunione di Sant’Arcangelo è anche servita a ricordare Fellini con un po’ di anticipo sulla ricorrenza della morte che ci celebra oggi.
A mezzogiorno qualcuno entrerà in chiesa per una preghiera, qualche altro prenderà un DVD del Maestro e starà in sua felice compagnia per un paio d’ore, come si sta con un amico, scoprendo di quali doni un artista sia capace.
Un artista non muore mai.
Possiamo nutrirci della sua opera in ogni momento, trarne giovamento, lucidità salute, gioia. L’importante è ricordarsi di lui, tenerlo vivo nella memoria, nell’affetto, nella gratitudine.
VIVA FEDERICO!

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