Un colpo di fortuna (1937) USA di Mitchell Leisen
Cenerentola, nelle sue possibili varianti, è sempre al centro del cinema di Leisen, regista arguto ed attento osservatore della realtà americana. Nella sua filmografia spesso le protagoniste sono donne che si ritrovano, quasi casualmente, al centro di equivoci che le portano prima alla ricchezza e poi, inevitabilmente, all’amore.
Leisen utilizza la forma della Commedia Sofisticata per raccontare l’evoluzione della storia dal crollo di Wall Street al periodo anteguerra. Le sue eroine sono povere, soffrono la fame, hanno dovuto lottare con le unghie per costruirsi una credibilità, una forza d’animo che consentisse loro di affrontare le sventure.
I ricchi, invece, appartengono a due categorie abbastanza distinte: o sono imprenditori senza scrupoli (mostrati con simpatia, ma quello sono come il JB Ball di questa pellicola) o sono parassiti attaccati ai primi e senza qualità alcuna. Un gruppo di sciocchi, di stolti che sprecano senza vergogna il denaro a fronte di una povertà che li circonda.
Se si guarda la scena al ristorante dove Jean Arthur e Ray Milland si conoscono, notiamo come Leisen ci mostra una folla affamata che accorre in modo isterico non appena scopre la gratuità di tutte le portate. E’ la fame atavica e perenne che colpiva quella generazione. Sotto la corazza della commedia si nasconde una critica corrosiva di un capitalismo corrotto e superficiale, indifferente alla sorte dei meno fortunati.
Da applausi la sceneggiatura di Preston Sturges. Jean Arthur è bravissima a dar vita a Mary Smith, incredula ma non ingenua, dolce ma non sottomessa, povera ma non in vendita. Strepitoso anche Edward Arnold che crea il banchiere Ball con tutte le sue asperità. Easy living (Vita facile) è il titolo originale del film, come facile è amare questa pellicola con il suo happy end.
