Un appuntamento per la sposa (2016) ISR di Rama Burshtein
Un mese prima della cerimonia, il promesso sposo di Michal annulla il matrimonio. La ragazza decide di portare avanti i preparativi ugualmente e, confidando in Dio, spera di riuscire a trovare un altro uomo da sposare.
La regista israeliana aveva già conquistato il pubblico con Fill the void (La sposa promessa) e si conferma autrice di spessore anche in quest’opera. Come la prima fatica, l’ambientazione è decisamente familiare, centrata sul ruolo del matrimonio e della famiglia in rapporto a Dio. Di nuovo sul matrimonio, è vero, ma con maggiore raffinatezza e complessità nella definizione dei personaggi
Siamo nel campo della classica commedia hollywoodiana, ma invece di scendere nella banalità, la Barshtein usa l’artificio narrativo per riflettere sull’idealizzazione del matrimonio. Lo fa da un punto di vista molto religioso (lei è dichiaratamente ortodossa e osservante) ma la partenza spiazza.
Michal sta per sposarsi ma il suo promesso le rivela di non amarla per nulla. A quel punto la donna decide di mantenere la data della cerimonia, di lì a poche settimane, sperando che Dio le trovi un altro sposo. Passa così i successivi 22 giorni incontrando diversi uomini. Senza mai scadere nella volgarità e nei doppisensi, ma anzi mantenendo la sua dirittura morale e la sua personalità, Michal cerca solo un uomo che l’ami per quello che è.
La delicatezza dell’autrice è mantenersi a cavallo tra la commedia ed il dramma con equilibrio mirabile.