Tutto su mia madre (1999) SPA di Pedro Almodovar
Si tratta del film più maturo e completo di Almodovar in cui è riuscito a contemperare gli elementi del melodramma e della commedia con i toni anarchici e grotteschi di un mondo “diverso”. Raramente si è visto un film che sapesse fondere Sirk con Wilder, riuscendo anche ad inserire elementi tipicamente personali che prendono spunto dalle prime opere cinematografiche ma qua vengono riproposti in moro armonico. I primi lavori di Almodovar, infatti, avevano la potenza della provocazione, divertivano e distruggevano la Spagna post franchista, ancora chiusa e provinciale. L’originalità non era però sufficiente a convincere pienamente perché il sovvertimento dei canoni erano fini a se stessi, non si stemperavano nella narrazione. Con questo film, il regista spagnolo ha saputo invece unire tutti questi elementi componendo un mosaico di rara bellezza e di straordinaria potenza emotiva.
E’ assolutamente inutile raccontare la storia che vede protagonista Manuela perché troppi sono i rivoli in cui Almodovar ci perde. Raccontare tutti i personaggi e le loro vicende umane ci conduce in un microcosmo suggestivo ed emozionante. Almodovar ha creato un intero mondo in cui ogni momento della vita è rappresentato. Le attrici sono tutte bravissime, quando non straordinarie. La fotografia, la musica sono elementi perfettamente coesi e fusi con la poetica dell’opera. I premi sono stati tantissimi e tutti meritati. Almodovar qua ci strappa un pezzo di cuore, ma piange con noi.