Troppo azzurro

Il nostro parere

Troppo azzurro (2024) ITA di Filippo Barbagallo


Dario, di 25 anni, aggrappato alla sua vita adolescenziale, si trova a scegliere se uscire dal suo ambiente sicuro o lasciarsi andare quando inizia a frequentarsi prima con Caterina, conosciuta per caso, e poi con Lara, che ha sempre amato.


“Troppo azzurro” è un film che si presenta come un’opera piacevole e leggera, ideale per chi cerca una visione senza troppe pretese. Filippo Barbagallo, al suo esordio alla regia, riesce a creare un’opera che, pur non essendo un capolavoro, dimostra una discreta attenzione alla messa in scena e alla narrazione. Il film si distingue per la sua semplicità, sia nella trama che nello stile registico, senza cercare di strafare. Barbagallo si mostra capace di raccontare una storia con un tocco delicato, mantenendo un tono leggero che rende la visione scorrevole. “Troppo azzurro” non aspira a essere un film rivoluzionario, ma riesce comunque a intrattenere grazie alla sua genuinità e alla sua freschezza. Un’opera di debutto che lascia intravedere potenzialità interessanti per il futuro del regista.

 

 

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