The visit (2015) USA di M.Night Shyamalan
Una donna lasciata anni prima dal marito coi figli piccoli, riceve l’inattesa richiesta da parte dei suoi genitori, dai quali si è da tempo allontanata, di mandare i nipoti in vacanza da loro per una settimana. E’ così che Rebecca, quindicenne aspirante cineasta e il fratello minore Tyler, rapper in erba, partono dotati di pc e telecamera alla volta di un’isolata e innevata fattoria. Ma quando arrivano sul posto, dopo un’iniziale affettuosa accoglienza, cominciano a notare inquietanti stranezze negli anziani nonni.
Shyamalan segue la via del giallo teso e conturbante, basato più sulle atmosfere che sui colpi di scena, riservati al finale. Non gioca sulla paura, ma piuttosto sul malessere e sul disagio provocato dalle azioni fuori- campo, dall’immagine in profondità e dalla colonna sonora distopica. Il risultato è un giallo accettabile che regge la scena con discreta autorevolezza.
I due ragazzi e la loro vivacità sono l’aspetto forte della storia, meno i due nonni un po’ stereotipati e l’uso della soggettiva, tramite i dispositivi che i ragazzi usano (pc e smartphone) per registrare le loro vicende.