The guest. Il cattivone immortale

Il nostro parere

The guest (2014) USA di Adam Wingard

Profondo sud americano. In una famiglia devastata dalla perdita del figlio militare, arriva un suo ex commilitone. Il ragazzo è bello, di ottime maniere, intelligente, arguto ma molto misterioso.
Dopo il suo arrivo nel paese comincia a morire parecchia gente e i due figli della famigliola iniziano a sospettare che l’uomo sia qualcosa di diverso. E lo è perché dopo una segnalazione i servizi segreti compaiono sulla scena.

Non manca nulla in questo tentativo di film adrenalico tranne l’originalità e l’intelligenza. Il cattivo ha tutti i pregi ma anche tutti i difetti. Il regista fa intuire qualcosa per dare un senso ai superpoteri dell’uomo, ma in realtà aggiunge assurdità all’assurdo.
Ci sono esempi illustri su questo filone ma non si cercava la facile scappatoia del salto narrativo per unire diversi momenti. L’unico aspetto positivo sta nella mancanza di buonismo, presente in dosi massicce nei finali.
In pratica, si è mischiato The hitcher (1986) con Nightmare (1984) ma ne è uscito solo un pasticcio.

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