The disaster artist (2018) USA di James Franco
La storia vera dell’amicizia tra Greg Sestero e Tommy Wiseau nata dalla collaborazione al film ‘The Room’, considerato una delle peggiori pellicole mai realizzate nella storia del cinema.
Franco ama i film eccentrici e quest’opera lo è senza dubbio. Se non fosse una storia vera, peraltro, sarebbe davvero difficile crederci. Il soggetto non è però certo una novità, in quanto si può facilmente ricordare l’Ed Wood di Tim Burton come riferimento cinematografico.
Con toni farseschi, il regista ripercorre la carriera mediocremente eccessiva di Tommy Wiseau ponendo l’accento sulla sublimazione dell’orrido, riflessione metacinematografica sulla necessità del successo, sull’esigenza narcisistica dell’apparenza.
L’illusione e il sogno del mito come modello per divenire a sua volta mito è il frutto della macchina hollywoodiana. La sceneggiatura folle, l’ignoranza dello stile e delle regole dei generi altro non è che una parodia della macchina cinema, in mano spesso ad incompetenti pasticcioni che sviliscono il contenuto dell’opera.
Franco, attraverso questo improbabile personaggio, racconta di sentimenti e di sogni, diverte senza morbosità pur essendo evidente l’attrazione omoerotica suigeneris che Wiseau ha di Greg. Eppure il regista si approccia al personaggio svelandone l’immensa fragilità che nasconde un passato assolutamente sconosciuto.