Ted Bundy – Confessioni di un serial killer (2021) USA di Amber Sealey
La complicata relazione tra l’analista dell’FBI Bill Hagmaier e l’assassino seriale Ted Bundy. Tra il 1984 e il 1989, Bundy si trova nel braccio della morte e racconta all’agente Hagmaier i crimini commessi.
Vedendo il film si ha la sensazione che qualcuno abbia pensato a Mindhunter, la serie di Netflix, quando ha visto il copione. E pensando alla serie ha creduto di poter replicare il fascino morboso che l’ha portata al successo. Quando è programmatica la scelta, il film si appoggia esclusivamente sulla tensione che è in grado di creare il regista e sulla bravura che hanno gli attori nel calarsi nei personaggi, nel portare al massimo il pathos.
Se l’emozione resta in superficie e ci si affida alla brutalità della realtà, alla mostruosità degli omicidi, possiamo avere un prodotto accettabile ma mai riuscito.