Storia di tre amori – Colori e amori

Il nostro parere

Storia di tre amori (1953) USA di Gottfried Reinhardt e Vincente Minnelli

Paula è una ballerina costretta ad abbandonare il mondo della danza a causa di una malattia. Tommy è un ragazzino americano in vacanza a Roma con i genitori e Pierre è un acrobata che ha rinunciato al lavoro dopo aver perso l’unico amore della sua vita. Tutti e tre cercano l’anima gemella nonostante le difficoltà che la vita ha in serbo per loro.

Doveva esserci un filo conduttore ma l’unione è poco più di un pretesto per tre episodi molto diseguali tra loro segnati solo da una fotografia attenta ai colori e alle suggestioni estetiche ma poco ai contenuti che sono assai scadenti. L’episodio più infelice è peraltro quello diretto da Minnelli che recupera la fiaba di Cenerentola declinandola al maschile con toni patetici più che commoventi. Sembra un film diretto da uno sconosciuto piuttosto che dal geniale regista americano.

Gli altri due, invece, sono la rimasticatura di storie già viste. In particolare la prima è la versione d’oltreoceano del capolavoro Scarpette rosse. Uguale è la struttura dei personaggi e uguale la protagonista femminile, quella Moira Shearer che sotto le mani di Powell e Pressburger ha dato il meglio di sè.  Purtroppo viene valorizzata solo nelle scene di ballo da questo film perchè il suo personaggio è anch’esso fiabesco, di poco spessore così come manierato ed eccessivamente artistoide è il coreografo interpretato da James Mason.

Nonostante il cast notevole, nonostante i nomi che hanno messo la firma su tutta la parte tecnica, l’opera sprofonda nella mediocrità assoluta.

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