Solo. A star wars story (2018) USA di Ron Howard
Il franchise di Guerre stellari si aggira ancora sulla fase del prequel cercando di ricostruire la storia di Han Solo, dalla giovinezza prigioniera di trafficanti senza scrupoli, al passaggio nell’esercito dove impara a guidare le astronavi con la perizia che gli scopriremo negli anni successivi. Durante le diverse avventure vi è il tempo di trovare un amore (perdendolo?) e amici, tra di loro Chewbecca.
Howard è stato chiamato al capezzale del film dopo i litigi con Phil Lord e Chris Miller, licenziati dalla produzione. Impegnato a salvare il salvabile ha badato al sodo, semplificando quanto possibile la trama e i personaggi, limitandosi alla vivacità delle scene d’azione senza collegare adeguatamente le vicende. Il film appare complessivamente godibile anche se si appoggia su una straordinaria medietà. Abbiamo ambientazioni consuete ma non sorprendenti, personaggi guasconi ma facilmente dimenticabili, abbiamo ironia ma di poco sforzo, spettacolarità ma fine a se stessa.
Insomma, abbiamo tutto e non abbiamo nulla. Si tratta di un film che si guarda senza lasciarsi trasportare dall’entusiasmo. L’unico aspetto divertente è ricostruire nella propria mente gli incroci che i personaggi hanno fatto e di cui conoscevamo solo la fine. Il principio è qua ma non è particolarmente divertente.
