Sogno di una notte di mezza età

Il nostro parere

Sogno di una notte di mezza età (2018) FRA di Daniel Auteuil


Daniel incontra Patrick, un amico di lunga data, e lo invita a cena a casa sua. Patrick arriva accompagnato dalla sua nuova giovane fidanzata, Emma. Daniel inizia a fantasticare su di lei di fronte alla moglie Isabelle, che però se ne accorge.


Gli anni non perdonano nessuno. Neanche grandi attori come Gérard Depardieu o Daniel Auteuil come accade in questo film. Tuttavia, mentre Auteuil riesce a gestire il suo ruolo di uomo maturo perdutamente innamorato di una giovane attrice, Depardieu sembra completamente fuori luogo nel personaggio che interpreta. Il suo stato di salute precario è fin troppo evidente.

Nella sua prima incursione in una produzione francese, Adriana Ugarte, con il suo sorriso, il suo fascino e la sua sensualità, diventa l’oggetto del desiderio dei due protagonisti e il principale motivo di gelosia della moglie di Daniel, ben interpretata da Sandrine Kiberlain.

Nell’opera la linea tra realtà e fantasia è quasi inesistente, ma questo gioco di storie parallele perde rapidamente la sua freschezza iniziale man mano che il film procede. È vero che passiamo metà della nostra vita a immaginare cosa potrebbe essere o cosa potrebbe essere stato, e per questo il film riflette fedelmente le nostre “inutili” fantasticherie. Tuttavia, essendo un adattamento di un’opera teatrale, la responsabilità di catturare l’attenzione dello spettatore ricade interamente sugli attori. Eppure, quando si tratta di rappresentare i desideri e le paure dei personaggi, il cinema ha un vantaggio: possiamo lasciare il salotto dove si svolge la cena e immergerci in un bagno a Ibiza, volare a Venezia o passeggiare nel cuore di Parigi con la musica jazz di Thomas Dutron in sottofondo.

Sogno di una notte di mezza età è una commedia senza pretese e ripetitiva, riesce anche  a strappare qualche sorriso allo spettatore ma questa leggerezza e mancanza di ambizione la rendono facilmente dimenticabile e poco coinvolgente.

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