Samba (2015) FRA di Olivier Nakache e Eric Toledano
Samba è un immigrato africano che lavora duramente nelle cucine di un hotel. Per un problema, l’immigrazione decide di rispedirlo in patria. Da qui Samba comincia un percorso di disperazione lavorando in nero, trovando nuove amicizie e anche un amore. Tutto questo viene affrontato con il sorriso poiché il giovane possiede in sé una carica di umanità superiore ad ogni difficoltà, capace di conferirgli serenità anche nei momenti più bui.
Questa è la trama, piena di buoni sentimenti e forte di concetti quali tolleranza, uguaglianza, rispetto. Non bastano, però, questi ottimi principi, pur condivisibili, per conferire ad un’opera forza e originalità, concetti che mancano per far diventare questa commedia anche un gran film. Si galleggia nell’onesta professionalità, niente più.
Nakache e Toledano cercano di ripetere il successo di Quasi amici (un po’ sopravvalutato per la verità) puntando ancora sull’attore di colore Omar Sy, affiancandogli Charlotte Gainsbourg. Il tema fondamentale è l’accettazione della diversità ma qui gli ingredienti non si mescolano tanto bene.