Rocketman – Tormenti di una Rockstar

Il nostro parere

Rocketman (2019) UK di Dexter Fletcher

Un timido pianista di provincia, Reginald Dwight, costruisce la propria carriera e il proprio personaggio sino a divenire una delle più note stelle della scena musicale internazionale: Elton John.

Un biopic che diventa musical e sorprende per la radicale diversità rispetto all’altro biopic di una rockstar firmato dal regista. Bohemians Rhapsody è stato però diretto da lui solo nelle ultime tre settimane quando aveva sostituito Bryan Singer che si era allontanato dal set per problemi con la produzione.

E si nota la differenza nell’approccio verso il personaggio. Se con Mercury il materiale tendeva all’agiografia rock smorzando i lati oscuri (d’altro canto i produttori erano gli stessi Queen), qui ci troviamo davanti alle tante ombre, ai tanti bassi del cantante inglese più che ai successi. Sarebbe stato facile puntare sull’esibizione in mondovisione per il funerale di Diana per piacere ai più, invece si è scelto di utilizzare le canzoni per contrappuntare i dolori di un uomo, la sua caduta e la sua redenzione.

E, infatti, Rocketman è largamente superiore all’altra opera che era di una modestia assoluta. I numeri da musical sono discretamente riusciti e, soprattutto, ci troviamo di fronte ad un personaggio in carne ed ossa e non ad una immaginetta da popstar che serve solo ad aumentare il business e la glorificazione del personaggio.

Molto bravo Egerton che canta con la sua voce. Il film è riuscito nei numeri musicali, meno nell’assemblaggio dei tanti momenti. La storia travolge un po’ Fletcher che mette a fuoco molti punti ma ne lascia davvero tanti aperti o solo accennati. Quante strade avrebbe potuto prendere il film è difficile da dire, ma certamente poteva essere molto più impattante.

Potrebbe piacerti anche...

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Email