Red Dragon

Il nostro parere

Red dragon (2002) USA di Brett Ratner


In seguito allo scontro quasi mortale con il dottor Lecter, Will Graham rientra in servizio per catturare un pericoloso assassino che tenta di emulare le efferatezze commesse a suo tempo dallo psichiatra.


“Red Dragon” ci offre un affascinante ritorno alle origini di Hannibal Lecter, permettendoci di vedere il famigerato personaggio prima che abbandoni la vita civile. La scena di apertura, con una sinfonia e un pubblico ignaro, è ben orchestrata per catturare immediatamente la nostra attenzione su Lecter, illuminato per risaltare e osservare con disappunto un musicista meno capace. È un tocco di regia intelligente che ci ricorda la precisione e il carisma di questo personaggio.

Anthony Hopkins torna a interpretare Lecter con la sua consueta eleganza e arguzia, rendendo il personaggio irresistibile nonostante la sua natura malvagia. La trama si arricchisce con la visita notturna dell’agente FBI Will Graham, interpretato da Edward Norton, che porta alla luce il terrore di un cannibale nascosto tra loro.

Brett Ratner riesce a dare una nuova vita al franchise, con un tocco stilistico che bilancia tensione e umorismo nero. Ralph Fiennes offre una performance interessante come la Fatina dei Denti, un villain complesso e tragico, mentre Emily Watson aggiunge profondità emotiva al personaggio della ragazza cieca in pericolo.

La fotografia di Dante Spinotti cattura perfettamente l’atmosfera cupa e opprimente del mondo di Lecter, creando un ambiente che è tanto visivamente affascinante quanto inquietante. La sceneggiatura di Ted Tally mantiene un equilibrio tra violenza e suspense, evitando eccessi gratuiti e permettendo al pubblico di immergersi nella psicologia dei personaggi.

“Red Dragon” si distingue non solo per le sue scene di azione e tensione, ma anche per la sua capacità di esplorare

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