Qualcosa di meraviglioso (2019) FRA di Pierre-Francois Martin-Laval
Costretti a fuggire dal Bangladesh, Fahim e il padre lasciano il resto della famiglia per trasferirsi a Parigi. Al loro arrivo, iniziano una vera corsa ad ostacoli per ottenere asilo politico, con la minaccia di essere espulsi in qualsiasi momento.
Una favoletta, per quanto basata su una storia vera, con un finale scontatamente buonista per parlare di migranti e integrazione. L’intento didascalico è certamente meritevole ma il prodotto si pone verso più un pubblico da televisione generalista piuttosto che per essere un’analisi sociale e culturale di quanto sta accadendo. Non si va mai oltre la superficie e qualunque avvenimento viene sacrificato all’altare del politicamente corretto. Non esiste il razzismo, se non in episodi circostanziati, non si parla della situazione in Bangladesh, non si affronta la discussione sui sans papier se non epidermicamente. Persino nello scavo dei personaggi non si va oltre la caratterizzazione, nonostante la presenza di Depardieu che si limita al minimo indispensabile.