Piso Pisello (1981) ITA di Peter Del Monte
Il protagonista è un bambino che diventa “padre” a 13 anni cogliendo impreparati i nonni, personaggi irrisolti e disillusi dal naufragio ideologico del post 68. La sua maturità di fronte alle dure prove della vita metterà in risalto il vuoto di una generazione.
La sceneggiatura ha una spruzzata di realismo magico ed è stata siglata da Bernardino Zapponi che ne ha visto un po’ travisato il senso dal regista. Lo stesso Zapponi, infatti, lamentava una certa cupezza nella seconda parte dove si perdeva il tono favolistico che lui aveva partorito. Ha prevalso, ovviamente, il punto di vista dell’autore (anche cosceneggiatore) che, in effetti, alterna una prima parte vagamente surreale e lieve che incanta alla seconda che tende a cadere sotto le ambizioni metaforiche di Del Monte, un artista promettente perdutosi negli ultimi anni, soprattutto per colpa di una terribile distribuzione.
Questo film va riscoperto perché si distoglie completamente dalla produzione del periodo e per l’ottima recitazione di Alessandro Haber e Piero Mazzarella. Inconsueto.