Per mio figlio. Ossessione

Il nostro parere

Per mio figlio (2016) FRA di Frederic Mermoud

Diane cerca ossessivamente il conducente dell’auto che ha investito e ucciso suo figlio, devastandole la vita. Con l’aiuto di un investigatore privato, Diane raccoglie alcuni indizi che la portano verso il principale sospettato: una donna bionda proprietaria di una Mercedes color caffè. Si trasferisce nella cittadina dove è stata segnalata l’auto incriminata e conosce la proprietaria dell’auto: Marléne, misteriosa ed elegante titolare di una profumeria del centro. Da quel momento Diane inizia ad insinuarsi silenziosamente nella vita di Marléne, stabilendo con lei un legame particolare. Ma la strada della vendetta si rivela ben presto più tortuosa di quello che pensava.

Due grandi attrici (Devos e Baye) possono essere brave ma non possono scontare i difetti di costruzione di un’opera. Interessante lo spunto, ma lo sviluppo è senza ritmo. L’ossessione della donna grava sullo sviluppo con una forza frenante ed il disvelamento del mistero è poco riuscito. I personaggi maschili non escono dal tratteggiato, in particolare l’incontro con il trafficante Vincent che risulta posticcio e in controtendenza rispetto al resto della storia. Troppi buchi in fase di sceneggiatura sgonfiano il climax arrivando ad un finale stanco ed irrisolto.

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