On the milky road (2016) SRB di Emir Kusturica
Durante la guerra in Jugoslavia, un lattaio attraversa quotidianamente i campi di battaglia per raggiungere un villaggio. Un giorno incontra una misteriosa donna italiana con cui intraprende una relazione proibita.
Che cosa sia accaduto del regista geniale che era Kusturica negli anni 90 è un mistero. Perchè si intestardisca a ripetere le stesse tematiche con le stesso stile da 30 anni senza mai una mutazione se non in peggio lo è ancora di più. Non si nega il talento visivo, le scene ferali e mordaci ma nulla sta insieme nella trama raffazzonata.
Non era certo l’intreccio il punto forte del suo cinema ma la capacità di accumulare metafore con una solidità ed una logica che affascinava e divertiva grazie allo spirito sagace, alle situazioni paradossali e al contempo poetiche. Ora è rimasta la sua ombra. I personaggi sono sempre più sovraccarichi, lo humour nero diventa parodistico ele metafore sono così manifeste, opulente da apparire pleonastiche. L’accumulo non è fatto con il senso del lirismo ma con il semplice desiderio di portare a termine il film: costi quel che costi.
Il senso di delusione è tremendo, tanto più che il confronto con Underground è impietoso per la qualità dell’assunto e della complessità della trama pur avendo la stessa ambientazione.
