Notturno – Frontiera

Il nostro parere

Notturno (2020) ITA di Gianfranco Rosi

Girato negli ultimi tre anni lungo i confini di Iraq, Kurdistan, Siria e Libano, il documentario mostra segni di violenza e distruzione tra cui l’umanità, ogni giorno, si sveglia da una notte che sembra infinita.

La qualità delle immagini di Rosi è indiscutibile, così come il suo lato estetizzante che fa dubitare di un realismo che non è tale, piuttosto sconfina nell’ambito della docufiction. Tuttavia, vi sono momenti fortissimi quali il racconto delle torture, il muro dei disegni dei bambini che emozionano profondamente e colpiscono per la forza del racconto.

In questi momenti il film si leva alto da una descrizione particolare, a tratti molto bella, ma anche eccessivamente concentrata sull’immagine fino a perdere forza nel racconto.

Assurdo, tuttavia, candidarlo all’Oscar come miglior film. E’ la seconda volta che si compie questo errore. Il genere non appartiene agli americani, non è certo un’opera indimenticabile, non è neppure il migliore documentario di Rosi. Inevitabile la bocciatura.

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