Mr. Smith va a Washington – Sogno americano

Il nostro parere

Mr. Smith va a Washington (1939) USA di Frank Capra

Jefferson Smith, un giovanotto amico degli animali e dei boy scout, viene fatto eleggere senatore dal governatore Taylor quale uomo di paglia da sfruttare per loschi affari. Rivelatosi troppo leale per ricoprire tale ruolo, viene accusato di illecito dal senatore Paine.

La rappresentazione negativa dei funzionari del governo fece infuriare i poteri forti al punto che fu richiesto il blocco del film in quanto anti-americano e comunista. Joseph P. Kennedy, allora ambasciatore degli Stati Uniti nel Regno Unito, cercò inutilmente di impedirne la distribuzione all’estero. Eppure oggi il film è ancora indicato come un capolavoro assoluto, non solo per lo stile inconfondibile di Capra ma anche per i valori democratici che esso afferma.

L’enorme successo al botteghino  e le 11 nomination agli Oscar confermarono l’intuizione del regista che voleva rappresentare la saldezza delle istituzioni, i veri valori della società americana rappresentata dall’individuo che combatte contro l’ingiustizia, da solo in mezzo a tanti nemici che lo circondano e sembrano avere la meglio.

L’amore, il senso della giustizia e della famiglia e il coraggio risvegliano le anime del popolo dormiente. Ottimismo utopico?  Sicuro. Ma Capra sa mescolare commedia e dramma, sentimento e ragione con impareggiabile equilibrio.

 

 

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