Mon roi (2015) FRA di Maiwenn
La storia d’amore difficile, tormentata, dura tra Marie Antoinette, detta Tony, e Georgio viene raccontata senza abbellimenti da Maiwenn, attrice e regista francese di un certo talento descrittivo. Tony, dopo un brutto divorzio, incontra Georgio, un uomo vitale ed affascinante che le fa riscoprire la gioia, superare le paure e le timidezze. E’ un amore totalizzante per lei che è schiacciata dalla personalità del compagno, soggiogata al punto di accettare (anche se soffrendo indicibilmente) i tradimenti, le manchevolezze. Raccontato in forma di flashback, Tony ricostruisce le tappe del suo amore dai momenti bellissimi (l’innamoramento, il matrimonio, la maternità) a quelli terribili, in un sorta di saliscendi che distrugge la protagonista psicologicamente oltre che fisicamente. Costretta su una carrozzella dopo un incidente sciistico, Tony passa tutta la convalescenza ricordando le tappe del suo amore, cercando di comprendere prima di ogni altra cosa se stessa per ritrovare la forza di andare avanti.
E’ un buon film, ricco di notazioni psicologiche, girato con stile realistico, senza mai cadere in preziosismi ornamentali. La macchina da presa bracca i volti, gli sguardi, i gesti con brutale realismo, se non nelle scene sciistiche dove tutto assume un’aria vagamente onirica. Sono molto bravi, in particolare, gli attori (Emanuelle Bercot ha vinto il premio come miglior attrice al Festival di Cannes), entrambi impegnati in una vera e propria maratona presenzialista, condannati a riprodurre l’intera gamma della propria espressività per narrare un amore che nasce e, tristemente, muore. Se si vuole trovare un difetto, si potrebbe affermare che esiste un solo punto di vista, ovvero quello femminile, che impedisce allo spettatore di conoscere le motivazioni dell’uomo in più di un’azione. Tuttavia, si tratta di una scelta della sceneggiatura, improntata ad un taglio esclusivamente femminile perché essenziale è il mondo interiore di Tony. Si può fare una colpa di questo a Maiwenn? Direi proprio di no.