Miss Marx (2020) ITA di Susanna Nicchiarelli
Brillante, colta, libera e appassionata, Eleanor è la figlia più piccola di Karl Marx: tra le prime donne ad avvicinare i temi del femminismo e del socialismo. Quando, nel 1883, incontra Edward Aveling, la sua vita cambia per sempre.
La figlia del rivoluzionario per eccellenza, una donna emancipata nel pensiero e nella prassi politica, ma anche incapace di affrancarsi da questo ruolo e destinata ad essere ancella prima del padre e poi dal disgraziato compagno di cui si è invaghita. Questo è il destino della figlia brillante di Marx, brillante ma fragile e prigioniera di un modello femminile cui si contrapponeva.
La Nicchiarelli ci mostra con impeto una donna fragile che diventa metafora della condizione femminile. La ricostruzione storica è accurata così come la ricercatezza nella fotografia, nell’accostamento cromatico che in modo espressionistico rivela lo stato d’animo della donna.
Romola Garai riesce a gestire un film in cui è assoluta ed unica protagonista, dando ad Eleonora Marx una rassegnata vitalità. La regista contamina i linguaggi proponendo come colonna sonora il rock, facendolo entrare addirittura nel film con il balletto della donna che diventa espressione della sua rabbia mescolata alla disperazione.
Operazione forse eccessivamente concettuale, Miss Marx è un film pregevole esteticamente che risulta talvolta troppo algido e intuibile nelle sue svolte narrative.