Lovely boy (2021) ITA di Francesco Lettieri
Nic, in arte “Lovely Boy”, è un giovane astro nascente della scena trap romana che, persosi in una spirale autodistruttiva, cerca di ritrovare se stesso stesso in un’isolata comunità di recupero sulle Dolomiti.
Lettieri racconta il vuoto esistenziale di un giovane trap caduto nella spirale della droga per inanità e anche perchè completamente lontano da ogni forma di realtà. La narrazione si svolge alternando episodi della riabilitazion di Nic in una comunità di recupero in Alto Adige con i flashback della sua ascesa e conseguente caduta.
L’opera è girata bene con un Carpenzano che si sta affermando come un attore interessante, per quanto sfruttato fino ad ora solo per la sua parlata romanesca che per ruoli di maggiore complessità. Le location sono poi molto importanti giacchè il suo percorso nella droga e nella musica è rappresentato in un mondo chiuso e psichedelico (simbolo della sua emarginazione?) rispetto alla natura aperta del rehab.
Ci sono elementi un po’ convenzionali e prevedibili nonchè una buona attenzione allo stile anche se il film risulta sostanzialmente freddo e relativamente espressivo, nonostante le ottime intenzioni.