L’esorcista – Il credente

Il nostro parere

L’esorcista – Il credente (2023) USA di David Gordon Green


Mentre cerca di comunicare con la madre defunta, Angela entra in contatto con un’entità maligna che si impossessa del suo corpo. Il padre si rivolge a Chris McNeil, madre di Regan, oggetto 50 anni prima di un celebre caso di possessione demoniaca.


Il film sembra inizialmente seguire il solito schema dei film sugli esorcismi centrati sul cattolicesimo, ma questa è solo una finta per qualche battuta (non sul cattolicesimo in sé, ma sul modo in cui tanti film sugli esorcismi trattano il Vaticano come se fosse l’equivalente spirituale degli Avengers). Alla fine, il film opta per un approccio “Nazioni Unite della spiritualità”, notando che la maggior parte delle culture ha avuto equivalenti per possessioni ed esorcismi, e raduna esperti per attaccare il demone da più angolazioni teologiche.

Green tenta di mantenere in gioco tutti i diversi elementi e di non trascurare nessun personaggio in particolare. Il film ha sicuramente personalità, grazie alla carriera eclettica di Green, ma nonostante i suoi sforzi, il film diventa un esercizio di logistica piuttosto che un’opera che ti tiene sveglio fino all’alba, chiedendoti se hai chiuso tutte le finestre per impedire al temuto demone Pazuzu di entrare. Le interpretazioni sono discrete, ma il film manca di quel potere drammatico e di novità nelle scene di esorcismo.

Il climax del film non colpisce come dovrebbe, perché non abbiamo avuto modo di conoscere tutti i personaggi in quella stanza infestata dal male. I momenti spettacolari non riescono a impressionare il pubblico, dato che i personaggi non hanno abbastanza profondità.

Si tratta, insomma, di un film con buone intenzioni e alcuni momenti validi, ma con temi e elementi poco sviluppati e un messaggio finale che suona quasi come “Il vero esorcista è l’amore”.

 

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