La solita commedia. Inferno è la solita commedia dei soliti ignoti

Il nostro parere

La solita commedia Inferno (2015) ITA di Fabrizio Biggio e Francesco Mandelli

Il grande successo delle prime due trasposizioni cinematografiche degli eroi televisivi dei Soliti Idioti ha spinto la coppia Biggio-Mandelli al salto alla regia con un’opera insidiosa e decisamente ambiziosa: aggiornare il repertorio della Divina Commedia giocando sugli effetti parodistici, cercando poi di tracciare un ritratto comico con venature sociologiche dell’Italia di oggi. I due non hanno certo rischiato troppo poiché hanno solo individuato nuove tipologie di comportamenti petulanti e fastidiosi, tenendosi assolutamente lontani da ogni possibile aggancio al reale, al politico, al sociale.

Proprio per questo motivo la loro comicità è troppo semplicistica, superficiale e ripetitiva per essere realmente graffiante. Non basta mettere le parrucche e la barbetta per essere credibili in tutti i ruoli che interpretano nel film. Funziona in televisione poiché si gioca sullo sketch fine a se stesso, sulla battuta glaciale, sulla legge del contrasto: non basta per il cinema.

Il salto di qualità non c’è stato, si è rimasti ancorati al pubblico di aficionados giocando sul sicuro. Per fare un paragone con altre realtà, Zalone non ha paura di giocare al cafonal sui grandi temi come il lavoro, la famiglia. E rischiando di più, vince, Per Biggio e Mandelli siamo ancora nell’area di sicurezza, nella mediocrità. Insopportabile Tea Falco. Versatile Gianmarco Tognazzi

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