di Tommaso Lingeri
La pazza gioia (2016) ITA di Paolo Virzì
Confesso di essere andato a vederlo con una certa titubanza, dopo l’insopportabile Capitale umano, e invece il compagno Virzì mi scodella a tradimento un film pieno di forza e di grazia, senza manierismi autoriali, facilonerie grottesche, pretese didattiche e sgradevolezza programmatica.
Tiene costantemente sotto traccia lo spaventoso paesello berlusconiano, la cui eccessiva sovraesposizione è responsabile di alcuni suoi precedenti fallimenti, da cui emerge la nullità vigliacca di padri, mariti, compagni e amanti vari e per contrasto si staglia, gigantesca, la fragile potenza di ‘ste due matte. Offre a Valeria Bruni Tedeschi l’interpretazione della vita, perché Beatrice Morandini Valdirana, con le sue tovaglie di Fiandra, è già un personaggio indimenticabile della commedia italiana e alla sua amata una vera consacrazione. Due fighe da manicomio.
Qualche sbavatura e qualche lungaggine, la sceneggia non è perfetta, ma il film scorre sicuro e potente, comico e commovente.
Si ride e si piange come in un film vecchio? Sì, e meno male (che ci sei te).