La legge della notte. Classicismo in salsa noir

Il nostro parere

Le legge della notte (2016) USA di Ben Affleck

Nell’America proibizionista si aggira Joe. Figlio di un poliziotto, ha deciso di essere un ladro dopo l’esperienza della guerra. Alla morte della donna amata, Joe sceglie di diventare un gangster andando a gestire gli affari della famiglia Pescatore a Tampa. Lì gestisce i traffici di alcol ma evita di investire in droga e sfruttamento della prostituzione. Riesce anche a ritrovare l’amore ma non dimentica la vendetta verso l’assassino della sua donna.

Affleck sceglie la strada del noir classicheggiante utilizzando la base del romanzo di Dennis Lehane. Atmosfere, tematiche, personaggi, struttura ricordano il cinema degli anni 50. Affleck rifa in parte Humphrey Bogart in modo estremamente didascalico. Il suo personaggio è troppo buono per essere un gangster, troppo di cuore per gestire una famiglia mafiosa, troppo perbene per essere credibile. La divisione in cattivi (ma in fondo buoni) e i cattivi (completamente cattivi) è manichea, forzata e fin troppo prevedibile. La bella confezione non è supportata dai contenuti.

 

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