Kingsman. Il cerchio d’oro (2017) USA di Matthew Vaughn
Un anno dopo il salvataggio del mondo, Eggsy è un membro dei Kingsman e fidanzato della principessa di Svezia. Contro i Kingsman però c’è Poppy, capo della droga mondiale, che dopo aver ucciso tutti i Kingsman (Eggsy escluso), contamina con un veleno tutti i drogati del mondo. Per salvarli, chiede al presidente degli Stati Uniti di legalizzare la droga. Eggsy chiede aiuto agli Statesman, gli omologhi agenti segreti degli USA, presso cui ritrova, incredibilmente vivo seppur cieco da un occhio, il suo mentore, Harry. Insieme cercheranno di catturare Poppy e di salvare il mondo, compreso la fidanzata di Eggsy avvelenata da uno spinello.
Il sequel è peggiore dei mali, ovvero come rovinare un’idea. Il primo episodio, infatti, era una simpatica rivisitazione degli 007 con un tocco di humour britannico e uno stile chiaramente riconoscibile e, a tratti, originale grazie all’aspetto grafico fornito dalla graphic novel. Nel cinema, però, l’esagerazione non paga. Sono lontani i tempi delle baracconate del primo Batman che avevano un senso nella fumettistica delle origini dei comics. Ora, invece, è necessaria la complessità per rigenerare un filone già sfruttato. Vaughn preme l’acceleratore del kitsch ed il risultato è deludente.