(Im)perfetti criminali (2022) ITA di Alessio Maria Federici
Riccardo, Amir, Pietro e Massimo sono quattro guardie giurate che svolgono questo lavoro per necessità. Durante il turno di Amir, una gioielliera subisce una rapina e l’uomo viene licenziato. Gli altri amici fanno di tutto per aiutarlo ed escogitano un piano criminale, definito da loro stessi il “colpo perfetto”.
Gli elementi della commedia ci sono tutti: una riflessione sociale sulla precarietà, le differenze di genere e di ceto, un tocco di giallo, personaggi buffi eppure empatici. Eppure nulla funziona restando sulla carta una buona idea che, però, non riesce a diventare intreccio, a prendere anima.
La sceneggiatura omaggia in molti modi I soliti ignoti, I soliti sospetti e anche apparentemente Le cercle rouge di Melville. Gli attori si impegnano, sono piacevoli, ironici e disincantati.
Il finale salva un po’ il tutto grazie ad un importante colpo di scena anche se non toglie la sensazione di programmaticità che c’è nella scrittura. I personaggi sono politicamente corretti come gli elementi sociali rilevati (lo straniero, l’omosessuale, il povero, il frustrato) e l’insieme palesa una volontà di piacere che finisce per essere banale.