Il teorema di Margherita

Il nostro parere

Il teorema di Margherita (2023) FRA di Anna Novion


Marguerite, impegnata nella sua tesi all’École Normale Supérieure, è considerata quasi un genio dal suo mentore, il Professor Werner. L’arrivo di un brillante studente di Oxford sconvolge il suo mondo, spingendola a sparire letteralmente dalla scena. Da qui inizia il suo percorso di ricostruzione, facilitato da un incontro fortunato con un nuovo personaggio e dal ritorno alla ricerca, questa volta lontano dai vincoli accademici tradizionali.


Il teorema di Margherita si rivela un’opera ambiziosa e interessante, nonostante le difficoltà intrinseche legate alla rappresentazione cinematografica della matematica, un argomento spesso considerato poco adatto a un pubblico di massa. Le persone tendono a sviluppare un’avversione per questa disciplina già in giovane età, trovandola difficile, astratta e talvolta inutile nella vita quotidiana. Questo rende particolarmente impegnativo costruire una narrazione avvincente intorno a concetti così complessi. È quindi meritevole il coraggio dimostrato da Anna Novion nel portare sul grande schermo questa storia.

Il film si inserisce in un filone narrativo che include opere come Will Hunting – Genio Ribelle di Gus Van Sant, o più recentemente La Regina degli Scacchi, concentrandosi su figure di talento straordinario in discipline complesse. Ciò che distingue il film è la serietà con cui vengono trattati i temi matematici. Il film non solo affronta la congettura di Goldbach e i numeri primi, ma cerca anche di rappresentare visivamente la complessità teorica del lavoro di Margherita, con le equazioni che riempiono le lavagne e i muri, tutte accuratamente verificate da una docente di matematica.

Nonostante la qualità della narrazione, il film segue una struttura piuttosto convenzionale, con sviluppi che a volte risultano prevedibili e in linea con i canoni tipici di diversi generi cinematografici, dal racconto di formazione alla commedia romantica. Con una sceneggiatura meno tradizionale e più audace, Il teorema di Margherita avrebbe potuto emergere come uno dei grandi film francesi dell’anno. Detto questo, la regia precisa di Anna Novion e l’interpretazione notevole di Ella Rumpf, che dà vita a un personaggio complesso e credibile, rendono il film coinvolgente e toccante.

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