Il mistero Henry Pick – Letteratura

Il nostro parere

Il mistero Henri Pick (2019) FRA di Remi Bezancon

Una giovane editrice scopre un manoscritto straordinario che decide di pubblicare immediatamente. Il romanzo scala presto le classifiche, nonostante il suo autore, Henry Pick, non abbia mai scritto altro che la lista della spesa.

Comicità, giallo (se vogliamo) e saggio sulla letteratura: questo film è un po’ di tutte queste cose. Contemporaneamente Bezancon mette in scena il mondo dell’editoria e come questo insegua più che la qualità della scrittura,  l’evento eccezionale, l’insolito. Così anche questo libro diviene subito un oggetto di consumo, di moda, che tutti vogliono vedere confermato.

L’unico che si oppone sulla base della ragionevolezza viene cacciato, allontanato. Eppure, come dimostrerà la storia, non è così lontano dalla verità il nostro protagonista, interpretato in modo efficace da Fabrice Luchini, sempre impeccabile nel suo lavoro.

Il “difetto” di Luchini è di essere così bravo da catalizzare l’attenzione su di sè, riempiendo totalmente lo schermo. Questo porta il regista ad affidarsi a lui completamente con il rischio di perdere di vista l’opera nel senso complessivo. Così avviene per Bezancon che, ad un certo punto, perde di vista l’interessante spunto letterario per indagare più sui vezzi del critico letterario piuttosto che sull’intuizione e il senso della creazione.

 

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