Il codardo. Rimpianto del passato

Il nostro parere

Il codardo (1965) INDIA di Satyiajit Ray

Amitabha è uno sceneggiatore. Restato a piedi per la rottura del taxi che lo conduce da un parente, viene ospitato da un ricco latifondista. Con sua enorme sorpresa scopre che la moglie dell’uomo è la sua ex amante che da giovane non aveva avuto coraggio di sposare sfidando le tradizioni e le decisioni della famiglia della donna stessa.

Mentre è ospitato Amitabha rivive tutta la sua storia d’amore e gli errori che lui ha compiuto allontanando quella che poteva essere una storia d’amore importante, contrapponendo tutto ciò alla solitudine che vive in quel momento. Preso dai rimpianti e dai rimorsi cerca di convincere la donna a lasciare il marito, ma è troppo tardi.

Con stile essenziale (anche troppo) e lucido, Ray indaga, forse con una riflessione speculare, sulla condizione umana, inserendola nel contesto ambientale dell’India degli anni sessanta, prigioniera delle divisioni sociali e del classismo. La condanna della classe borghese, impantanata nel conformismo e nella irresolutezza, è assoluta.

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