Il caso Spotlight. E’ la stampa bellezza

Il nostro parere

Il caso Spotlight (2015) USA di Tom McCarthy

L’indagine giornalistica è stata spessissimo al centro di molte pellicole americane. La più famosa di tutte è senza dubbio Tutti gli uomini del presidente, ma ci sono stati anche altri casi che hanno attratto l’attenzione di cineasti ed addetti ai lavori.  Questo particolare filone riassume in sé molti altri generi: quando i diversi elementi si mischiano alla perfezione c’è il rischio del grande film.

Esperienza corale d’altissimo livello, l’opera da il meglio di sé attraverso i dialoghi secchi e penetranti, gli sguardi intensi degli attori, il montaggio semplice ma tensivo. McCarthy non sceglie la strada del perbenismo o del morboso indulgimento nel dettaglio. E’ chirurgico nel definire le colpe, nel ridefinire i diritti, nell’indefinire i limiti etici e morali che albergano in ognuno di noi. Il risultato è un pugno nello stomaco ed una sincera ammirazione per la capacità tutta americana nel riflettere sulla propria storia. Straordinario per alcuni aspetti.

McCarthy aveva già parlato del diavolo che la società americana ospita al proprio interno in L’ospite inatteso. Dopo un paio di passi falsi, ritrova l’occhio attento ed indagatore che aveva colpito gli amanti del cinema Aggiungiamo, infine, una citazione di Tommaso Lingeri per completare il discorso sul film.

“Film settantino, secco e ristoratore come un buon Martini bevuto in un bar fumoso dopo una dura giornata piena di pioggia. Sobrio, misurato e “necessario” come Tutti gli uomini del presidente, limpido, ma a tratti oscuro e perturbante come Klute, non concede nessuna indulgenza né al melodramma e a facili psicologismi d’accatto , né tantomeno all’esposizione dell’ipertrofico io registico che garba tanto ai corifei del pensiero debolissimo. Certo non è scomodo e crudele come Il Club, Larrain è un fuoriclasse, ma si gioca pur sempre in seria A, e con una squadra adeguata. Carta, penna e righello qui; è la stampa, bellezza. Ragione e sentimento, e questo mi basta.”

 

 

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