Il cardellino (2019) USA di John Crowley
Il tredicenne Theodore Decker sopravvive ad un attentato al Metropolitan Museum of Art di New York, in cui la madre resta uccisa. Da allora tiene stretto un ricordo di quel terribile giorno.
Dal romanzo di Donna Tartt, Il cardellino si presenta come un dramma a tinte forti. Eccessivamente lungo (una sforbiciata di una ventina di minuti non gli avrebbe fatto male), il film si dipana nella vita del protagonista alternando i momenti successivi alla morte della madre con la vita del momento in cui è un affermato antiquario.
La personalità contorta è frutto di una serie di eventi che sono accatastati senza una chiara direzione pur essendo il film tenuto con mano sicura dal regista che cerca, con discreto successo, di non far cadere l’attenzione riuscendovi quasi sempre.
Alcuni passaggi abbastanza discutibili, effetto della trama del libro e della sceneggiatura non impeccabile, creano un sentimento di distanza perchè i traumi infantili sono esplicitati con superficialità e gli eventi si succedono in modo affrettato. Eppure le tematiche erano tante e di assoluto spessore.
Resta l’aspetto formale impeccabile a partire dalla fotografia di Deakins che alterna i colori della città a quelli schiacciati dal sole del deserto formando un insieme estetico affascinante. L’aspetto non migliora il contenuto, però, e si arriva alla conclusione con un certo sollievo.