I tre moschettieri (2011) USA di Paul W.S. Anderson
Porthos, Athos e Aramis sono i migliori moschettieri scelti dal Re di Francia per la sua protezione. Quando scoprono che c’è in atto cospirazione per rovesciare il trono, chiamano D’Artagnan.
La storia di D’Artagnan rivista in salsa moderna, aggiungendo al cappa e spada effetti speciali, macchine volanti improbabili, l’utilizzo del ralenty (che ormai va tanto di moda) e un ritmo iperbolico che si rifa a Guy Ritchie. Un giocattolo pieno di sorprese come un luna park legate da un’improbabile storia e senza alcun nesso narrativo: l’importante è divertire l’occhio e non il cervello. La fedeltà all’opera letteraria è pressoché inesistente, ma il tono buffo e sopra le righe riesce a far dimenticare le assurdità.
Il pregio di questa riduzione ruffiana di Dumas è di non prendersi sul serio. Si esagera e lo si fa notare per bene in modo da non essere equivocati. Se piacciono gli eccessi sul grande schermo è il film per voi. Se cercate riflessioni e sentimenti, lasciate perdere.