I cassamortari (2022) ITA di Claudio Amendola
La famiglia Pasti gestisce da generazioni un’agenzia di pompe funebri con metodi discutibili e al limite della legalità. Morto il fondatore, restano i figli che però devono affrontare una vera crisi.
Terzo film di Amendola alla regia. Dopo la commedia amara sul curling e il dramma ben strutturato de Il permesso, si butta nella commedia nera. Non vi sono personaggi positivi nel film ma c’è un mondo di ipocrisia e miseria in cui nessuno si salva.
L’aspetto formale è senza dubbio riuscito, così come l’atmosfera rafforzata dalle musiche di Pelù, autore della colonna sonora. La sceneggiatura è fin troppo costruita sul kitsch, sull’esagerazione. I personaggi perdono consistenza nel passaggio tra i diversi registri. Dopo essersi mostrati insensibili, avidi e crudeli, si improvvisano buoni e frenati dagli scrupoli. Perchè? Amendola non lo dice se non attraverso parole che non si collegano alla trama. E’ mancata la volontà di essere cattivo fino in fondo, trovando una soluzione buonista.
Tuttavia, il risultato complessivo è accettabile e ben confezionato.