I 7 senza gloria (1968) USA di Andre De Toth
Fronte nordafricano. L’esercito britannico organizza una missione impossibile per distruggere dei depositi di carburante nazisti. La squadra è un manipolo di disperati guidati dal capitano Douglas (Michael Caine) che però non viene riconosciuto come guida. I soldati seguono solo il capitano Leech (Nigel Davenport) uomo che ha ormai rinunciato agli ideali.
Il viaggio è contornato da una serie di eventi spietati e sgradevoli in cui gli uomini al comando di Douglas mostrano il peggio di sè. Massacri indiscriminati, stupro, sciacallaggio sono tutte cose accettate per il bene della missione che, in realtà, diventa quasi subito inutile.
Il panorama è desolante. Non ci sono buoni ma solo opportunisti e militari dediti alla carriera, disinteressati quasi alla vita umana. I soldati sono un gruppo di bestie che cercano solo di appagare gli istinti immediati senza mostrare barlumi di coscienza. La guerra è solo un enorme bugia da cui non si può trarre insegnamento.
A cinema di questo tipo deve molto il war movie all’italiana che tanto ha ispirato Tarantino e il suo Bastardi senza gloria. De Toth non cerca approfondimenti psicologici, limitandosi solo a cercare di dare spiegazioni di tre personaggi, lasciando tutti gli altri sullo sfondo a definirsi attraverso gli atti. Il finale è senza speranza.