Le scelte dei Cahiers sono sempre controcorrente, soprattutto in questa annata particolare in cui alcune opere hanno avuto una visibilità molto superiore (oppure molto inferiore) al consueto. Come al solito però l’occhio dei critici della rivista ha mantenuto fermi i propri gusti orientati soprattutto al cinema indipendente americano, ai prodotti di casa propria e al cinema orientale, nel caso specifico di un autore particolare, il coreano Hond Sang-Soo presente addirittura con due film.
Molti di questi film sono invisibili per il mercato italiano.
1. City Hall (USA) di Frederick Wiseman
2. The Woman Who Ran (KOR) di Hong Sang-soo
3. Diamanti grezzi (USA) di Ben e Josh Safdie
4. Malmkrog (ROM) di Cristi Puiu
5. Les choses qu’on dit, les choses qu’on fait (FRA) di Emmanuel Mouret
6. Gangbyeon Hotel (Hotel by the River) (KOR) di Hong Sang-soo
7. Dwelling in the Fuchun Mountains (CINA) di Gu Xiaogang
8. Le Sel des larmes (FRA) di Philippe Garrel
9. Enorme (FRA) di Sophie Letourneur
10. La virgen de agosto (SPA) di Jonás Trueba
