Heart of a dog (2015) USA di Laurie Anderson
La musicista, artista e performer Laurie Anderson riflette sulla morte del proprio marito Lou Reed, della madre e dell’amato cane Lolabelle. Oltretutto condivide i propri punti di vista sull’amore e sul linguaggio.
Heart of a Dog di Laurie Anderson è un viaggio intimo e meditativo attraverso i temi del lutto, della memoria e della rinascita. Con uno stile narrativo personale e poetico, Anderson ci guida in una riflessione personale sulla perdita e sull’accettazione, intrecciando la storia della morte del suo cane Lolabelle con riflessioni filosofiche e spirituali. Le immagini fluiscono sullo schermo come in un sogno, accompagnate dalla sua voce morbida e ipnotica che scandisce un monologo intriso di malinconia.
Il film è permeato da una profondità emotiva che va oltre le singole storie raccontate; ogni dettaglio, dalla morte della madre di Anderson al ricordo di esperienze di quasi morte durante l’infanzia, si intreccia in una narrazione più ampia sulla condizione umana e sulla fragilità della vita. Anche se la figura del marito Lou Reed non viene mai menzionata, la sua presenza è tangibile in tutto il film, come un’assenza che dà forma al silenzio.
Le immagini utilizzate da Anderson, spesso accompagnate da una musica avvolgente, sono un mix di filmati d’archivio, scene riprese da GoPro e animazioni disegnate a mano. Questo approccio visivo sperimentale conferisce al film una qualità onirica e surreale, che rispecchia il tono riflessivo della narrazione. Anche se il film può apparire caotico e frammentato, il suo sviluppo circolare rivela una struttura ben pensata che rafforza il senso di continuità e di ritorno.
Heart of a Dog non è solo un film sulla morte, ma anche una celebrazione della vita, della memoria e dell’amore che trascende il tempo e lo spazio. Anderson ci invita a riflettere sulla nostra stessa esistenza, sui nostri legami con gli altri e su come affrontiamo la perdita e la rinascita. È un’opera delicata e profonda, che lascia una traccia duratura nello spettatore, facendolo sentire parte di un viaggio spirituale e umano.
