Final portrait (2017) USA di Stanley Tucci
Parigi 1964. Alberto Giacometti invita lo scrittore James Lord a posare per un ritratto. Quello che doveva essere un impegno minimo si trasforma in un tour de force di 18 giorni in cui Lord conosce carattere, vizi e debolezze dell’artista svizzero. Scopre poi che le sue opere sono un’infinita serie di cancellazioni, rimaneggiamenti, correzioni fino all’esaurimento.
Tucci conferma le sue qualità da regista mostrando una finezza nello sguardo cinematografico ed un arioso equilibrio tra dramma e commedia, riuscendo a trattare il complesso momento della creazione artistica con lievità e buon gusto. Il film è un piccolo gioiellino in cui attori e regia si fondono in un equilibrato gioco di sorrisi e immagini. Ne esce un biopic diverso e piacevole, dove il personaggio di Giacometti viene approfondito con tocchi veloci, momenti intensi, gesti improvvisi.