Elle. Depravati?

Il nostro parere

Elle (2016) FRA di Paul Verhoeven

Solo un’attrice come Isabelle Huppert poteva interpretare un ruolo così complesso, così intricato e ambiguo. Aggiunge così un altro ritratto alla galleria di personaggi femminili prigionieri dei rapporti familiari, del passato, algidi eppure devastati nella loro apparente immobilità.

Verhoeven racconta dello stupro che Michéle subisce da un uomo incappucciato. La donna, una fredda manager odiata da tutti i suoi dipendenti ed incapace di avere una relazione serena con il figlio, la madre e  l’ex marito, decide di non denunciare nulla, fingendo che tutto prosegua normalmente. In realtà l’evento ha scatenato nella donna una rabbia terribile legata alla strage che il padre ha compiuto molti anni prima, uccidendo diverse persone lasciandola bambina sola e spaventata. Lo shock dell’evento sembra averla paralizzata nei sentimenti. La sua disapprovazione è tagliente terribile, verso tutti. Irride l’anziana madre che frequenta un uomo molto più giovane di lei, disprezza il figlio soggiogato dalla sciocca fidanzata, odia il marito che l’ha tradita in passato e cerca di ricostruirsi una vita.

La sua vita è un ghiacciaio  desolato. Per poter comprendere se stessa dovrà passare attraverso la comprensione dello stupro, conoscendo il volto di colui che le ha mosso violenza, chiudere la relazione clandestina con il marito della sua migliore amica, affrontare il dolore del rapporto con i genitori.

Questo mostruoso e spaventoso cammino turba l’anima dello spettatore perchè conduce gradualmente nella psiche deviata della donna, costringendolo in qualche modo a condividere ogni forma di depravazione. E’ giusto avere un giudizio morale su una donna che ha vissuto esperienze orribili? E la scelta finale della donna a cosa conduce? Alla liberazione?

Verhoeven narra più anime tormentate con rigore, utilizzando uno stile che ricorda molto De Palma degli anni 80 (inutile dire che si risale poi ad Hitchcock) per descrivere un mondo malato, incapace di accettarsi e comprendere le mostruosità che albergano in ognuno di noi. Impeccabile come al solito Isabelle Huppert. Splendida la colonna sonora di Anne Dudley.

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