Dio è donna e si chiama Petrunya (2019) MKD di Teona Strugar Mitevska
Durante una festa religiosa, gli uomini di una piccola città della Macedonia competono per trovare una croce, gettata in acqua dal prete. Quest’anno, però, è una donna di nome Petruija a trovarla, facendo infuriare la comunità maschile.
La ribellione è l’unica arma per combattere il mondo patriarcale e medievale che opprime le donne in Macedonia. La regista prende una storia esemplare che svela i rapporti uomo-donna e la condizione femminile perpetrata dal mercato e dalla religione, dalle autorità al fanatismo nazionalista. Tutto concorre a definire lo stato di inferiorità della donna e la fissità di questo stato di fatto.
I momenti di grande tensione e di identificazione dei personaggi sono l’aspetto migliore di un’opera che stenta a trovare una direzione, una omogeneità nella gestione del racconto. L’analisi sociopolitica di un film a tema è efficace nel mostrare i meccanismi sociali meno per la tensione narrativa che può scadere in rari momenti anche nella noia.