Cockfighter

Il nostro parere

Cockfighter (1974) USA di Monte Hellman

Tratto dal romanzo omonimo di Willeford (anche sceneggiatore del film), è interpretato da Warren Oates e dall’appena scomparso Harry Dean Stanton. Il film non è mai arrivato nelle sale italiane e al momento del suo lancio negli Stati Uniti fu criticato per le scene reali e crudeli di combattimenti tra galli. Hellman gira un piccolo gioiello di cattiveria, cinismo e realismo. Frank è ossessionato dai combattimenti dei galli per cui vive e lavora. Allena galli per uccidere i propri simili in un’orgia di violenza ed esaltazione condivisa con altrettanti maniaci. Un’umanità abbruttita, autoreferenziale che non ha alcuna prospettiva verso la vita.

Frank promette di non parlare più dopo aver perso tutto in un combattimento. Fa ritorno così a casa dove trova Mary Elizabeth. La donna lo ama ancora ma è stanca di aspettarlo e non condivide la sua passione verso questi combattimenti. Frank sembra essere tentato dallo smettere, ma non è così. Vende tutto e ricomincia con i galli, addestrandoli, crescendoli per trovare un campione fino alla vittoria al campionato, alla proclamazione come allevatore dell’anno, ma è una vittoria che gli farà perdere la donna che ama.

La ferocia, il realismo estremo, la spaventosa desolazione di un mondo disperato, alla ricerca di morte e di sangue per placare le proprie pene sono espresse con una potente regia, la fotografia dai colori smarriti di Almendros, uno scritto brutale e sconfortato. Il film di Hellman non ebbe alcun successo ma è un piccolo gioiello da recuperare. Magnifica la prova di Warren Oates, per la maggior parte del tempo muto, ma protagonisti con lo sguardo e i silenzi.

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