Boy erased (2019) USA di Joel Edgerton
Jared, figlio di un pastore battista dell’Arkansas, dopo aver fatto coming out con i genitori, viene costretto a partecipare ad una terapia di conversione dall’omosessualità, pena l’esilio dalla famiglia e dagli amici.
Ci si aspettava di più dall’opera secondo di Edgerton. Invece, al di là di alcune acute osservazioni e caratterizzazioni dei personaggi, una storia forte ed intensa è stata sviluppata in modo abbastanza convenzionale, puntando più sulle atmosfere che sulla capacità di spiazzare il pubblico.
Tutto, infatti, avviene senza sorprese. Il padre conservatore e chiuso (ma si aprirà alla fine), la mamma comprensiva e salvatrice che dentro il proprio cuore sa distinguere il giusto dallo sbagliato, i cattivoni della riconversione che, in realtà, sono corrotti nell’animo perchè usano il potere per reprimere gli altri, ancor prima che se stessi.
Si è scelta la via del clichè per affrontare argomenti delicati e forti, componendo un’opera professionale e poco più, nonostante un cast, sulla carta, eccellente.