Blood father (2015) USA di Jean Francois Richet
John Link, uomo dal passato turbolento, cerca di proteggere la figlia dal fidanzato violento, mentalmente instabile e membro di un’organizzazione criminale dedita allo spaccio di stupefacenti.
Nel 2015 la carriera di Gibson era boccheggiante (un po’ peggio di ora) e le uniche proposte erano per pellicole adrenaliniche in cui lui, nel personaggio maledetto di turno, doveva salvare mediamente una fanciulla ammmazzando decine e decine di cattivoni.
Blood father non scappa a questo refrain cui Gibson presta il suo volto scavato e provato, inserendo anche momenti autobiografici come la dipendenza dall’alcol che tanto gli è costata in termini immagine pubblica e popolarità.
Contornato da un cast con i volti giusti, limitando la psicologia al minimo indispensabile Richet confeziona un film di azione abbastanza scorretto e godibile.
Se si cerca il bel film, lasciate perdere. Se si punta a due ore di sparatorie circa, troverete discreta professionalità.