Anno Uno. Il cambiamento dell’Italia

Il nostro parere

Anno uno (1974) ITA di Roberto Rossellini

La vita di Alcide De Gasperi dal massacro delle Fosse Ardeatine fino al 1954. Rossellini prosegue nella meritoria opera di lettura della storia utilizzando il mezzo televisivo. Il film, infatti, era concepito in sintonia con le diverse opere televisive di quegli anni, tutte tese a dimostrare i momenti chiave della storia dell’evoluzione della nostra civiltà attraverso il racconto delle idee e degli uomini che l’hanno guidata. In questo caso Rossellini ha voluto omaggiare lo statista democristiano ritenendolo la figura chiave della rinascita italiana in una lettura talvolta didascalica della storia.

Luigi Vannucchi, attore di grande sensibilità oggi ingiustamente dimenticato, presta il proprio volto a De Gasperi colto nei momenti fondamentali della storia di quegli anni. Il politico DC è ritratto nella sua pacatezza e nell’autorevolezza delle proprie convinzioni, mai piegate all’opportunismo e sempre volte al bene supremo della patria.

Rossellini preparava i suoi film con un intensissimo lavoro sulle fonti documentali, confrontandosi con tantissime persone dalle più disparate idee per poter poi trarre la propria interpretazione degli avvenimenti. Era un borghese atipico, legato ad un conservatorismo ribelle e attento, particolarmente, alle esigenze dei più deboli. Così De Gasperi diventa il ritratto di se stesso o della sua pulsione ideale anche perchè la vita privata dell’uomo era esattamente all’opposto della sua.

La ricchezza delle tematiche proposte rimane però sullo sfondo, limitata dalla tendenza allo schematismo e allo stile asettico e freddo con cui narra gli avvenimenti. Il cinema è anche emozione: la sua negazione è una limitazione potente del messaggio.

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