A Tor Bella Monaca non piove mai (2019) ITA di Marco Bocci
Nella periferia romana, un trentenne in cerca di riscatto e fortuna si lascia coinvolgere, insieme al fratello, in una rapina ai danni della mafia cinese. Il destino, però, non è dalla loro parte.
Prima l’esordio da scrittore nel 2016 e ora per Marco Bocci vi è il passaggio alla regia dopo una serie di prove attoriali in film complessivamente modesti. Al centro c’è la periferia romana ed una famiglia colpita da una serie di sfortune e di disgrazie abbastanza consistenti. Attorno a loro si muovono una serie di personaggi che rimangono sullo sfondo, anonimi e incompleti.
Bocci si mostra a suo agio nella descrizione della periferia, nella scelta dei volti che compongono il paesaggio, mettendo in scena con discreta efficacia più aspetti della realtà quotidiana di un mondo devastato. La macchina da presa si muove bene in più occasioni seguendo lo sviluppo della trama.
Troppo deja vu le storie narrate però, ripetitive di altre pellicole già viste. Sembra, infatti, che il cinema italiano riprenda solo la gomorra napoletana (più di moda in questi anni) e il sottoproletariato romano. La caduta nei clichè è dietro l’angolo e anche l’utilizzo di De Rienzo sembra riecheggiare altri film.